consiglio

Leggere il compendio del catechismo giorno per giorno e meditarlo in quest'anno della fede
è un opportunità per conoscere meglio il significato della nostra fede.

domenica 25 dicembre 2011

Un pensiero… per il Santo Natale




Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo
Isaia 43, 4.

Una ventina di giorni, fa mentre leggevo un po' distrattamente la posta, mi ha colpito una riflessione sulla parabola del Regno dei cieli (Mt 13, 45-46) riportata su un foglietto, “Primavera Missionaria”, che da anni ci viene recapitato. E' una riflessione semplice ma che ho trovato interessante e desidero condividerla insieme a voi in questo periodo che precede il S. Natale. E' una riflessione che ribalta quella che, mi pare essere, la tradizionale interpretazione del brano evangelico ”Il Regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra”. 

Di solito ci viene proposta come chiave di lettura l'idea che ognuno di noi è il mercante che deve cercare la perla preziosa che è Cristo, poi la deve trovare e infine deve vendere tutto per comprarla e poterla avere. E' un modo di leggere e interpretare il Vangelo come un “codice” di cose da fare. Ecco allora il pensiero che ho trovato interessante. Il Regno dei cieli, che nel Vangelo sta sempre per Gesù Cristo, è simile al mercante; dunque Gesù è il mercante ed è Lui che, con il mistero dell'Incarnazione, viene a cercarci perché ci ama e desidera stare in comunione con noi. E quando ci trova, vende tutto se stesso per averci.

Immediato mentre leggevo è stato il richiamo a quel bel brano di S. Paolo che è l'inno contenuto nella lettera ai Filippesi “Cristo Gesù pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini” (Fil. 2-6,7). Ecco la grandezza del nostro Dio che si spoglia della sua natura per venire a cercarci, per essere Emmanuele, per camminare e “sporcarsi” nella storia; ecco il Verbo che si incarna per condividere in tutto, eccetto il peccato, il cammino dell'uomo.

Tornando al brano evangelico, ognuno di noi è la perla preziosa, è quanto di più prezioso ci sia per Lui che ci ama e ci salva proprio nella nostra incapacità e nella nostra piccolezza. La nostra vita di fede quindi non deve essere vista e vissuta come un insieme di doveri da adempiere, di sforzi da compiere ma ritengo che debba essere vissuta con un atteggiamento prima di tutto di stupore e di accoglienza verso Chi ci ama in modo totale. 

A questo proposito mi viene in mente il Salmo 116 che recita: ”Che cosa renderò al Signore per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore”. Penso che noi non possiamo rendere niente al Signore per le meraviglie che ha operato e opera nella nostra vita, ma possiamo accogliere questo Amore totale e gratuito che ci viene offerto e possiamo renderne grazie in tutti i nostri giorni. Siamo del resto tutti consapevoli che se ci sentiamo amati non potremmo non amare; è da questa esperienza e consapevolezza dell'essere amati che potrà scaturire la nostra capacità di amare, che sarà vissuta come una naturale conseguenza di ciò che abbiamo ricevuto e non come un continuo e a volte frustante dovere di amare. 

Siamo ormai vicini alla celebrazione natalizia e allora non ci resta che di augurarci di gustare il Natale con gioia e semplicità e di poter vivere ogni giorno con la consapevolezza di essere perle preziose. 



Laura 



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