consiglio

Leggere il compendio del catechismo giorno per giorno e meditarlo in quest'anno della fede
è un opportunità per conoscere meglio il significato della nostra fede.

lunedì 26 novembre 2012


TEMPO D’AVVENTO...



Questo termine significa: venuta, o verso la venuta. Deriva dal verbo venire. Il tempo di Avvento segna anche l'inizio del nuovo Anno liturgico. 
Nel linguaggio religioso del paganesimo, adventus indicava la venuta periodica di Dio e la sua presenza nel tempio. Significava, dunque: ritorno, o anniversario.
Dal punto di vista cristiano, il termine adventus ha un duplice significato, indica le due venute di Gesù: la prima è la nascita mentre la seconda può avvenire in qualunque momento della storia, e a partire dalla sua Ascensione sono cominciati i cosiddetti “ultimi tempi”, il suo ritorno dunque è sempre da considerarsi imminente, anche se non spetta a noi " conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta " (At 1,7; cf Mc 13,32).
Tornando però alla prima, essa è la venuta storica di Gesù a Betlemme, L'Avvento è il tempo liturgico che precede, come preparazione, la festa di Natale. Sorse nel secolo IV con una durata di tre settimane, su imitazione della Quaresima, o delle tre settimane di preparazione alla Pasqua, richieste per i catecumeni.
Siccome la venuta di Cristo fu annunciata dai profeti, preparata dal Precursore, e compiuta dalla Vergine Maria, sono tre le figure centrali dell'Avvento: Isaia, Giovanni Battista e Maria. Durante tutto l'Avvento, tempo di speranza e di preparazione, si legge il libro di Isaia. La seconda e la terza domenica sono centrate sulla persona e sull'opera del Battista. Gli ultimi otto giorni di questo tempo sono dedicati a Maria, la Madre di Gesù, che visse intensamente l'Avvento durante i nove mesi in cui portò Gesù nel suo grembo.
Nel IV secolo il tempo pasquale e quaresimale avevano già assunto una configurazione vicinissima a quella attuale.
L'origine del tempo di Avvento è più tardiva, infatti viene individuata tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ed è proprio verso la fine del IV secolo che si riscontra in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale.

Per quanto la prima festa di Natale sia stata celebrata a Roma, qui si verifica un tempo di preparazione solo a partire dal VI secolo. Senz'altro non desta meraviglia il fatto che l'Avvento nasca con una configurazione simile alla quaresima, infatti la celebrazione del Natale fin dalle origini venne concepita come la celebrazione della risurrezione di Cristo nel giorno in cui si fa memoria della sua nascita. Nel 380 il concilio di Saragozza impose la partecipazione continua dei fedeli agli incontri comunitari compresi tra il 17 dicembre e il 6 gennaio.
In seguito verranno dedicate sei settimane di preparazione alle celebrazioni natalizie. In questo periodo, come in quaresima, alcuni giorni vengono caratterizzati dal digiuno.
Tale arco di tempo fu chiamato "quaresima di s. Martino", poiché il digiuno iniziava l'11 novembre. Di ciò è testimone s. Gregorio di Tours, intorno al VI secolo. La seconda venuta, come detto prima, sarà quella alla fine dei tempi.  Queste due venute sono considerate come un’unica venuta, sdoppiata in due tappe. Questa duplice dimensione di attesa caratterizza tutto l'Avvento, tempo di preghiera e attesa.

Buon Avvento a tutti
                                                                A cura della Redazione






ANNO DELLA FEDE 2012

 ” Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”


 “ Dovrà intensificarsi la riflessione sulla fede aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo [ ...] perché ognuno senta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere alle generazioni future la fede di sempre” (Benedetto XVI, Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Porta Fidei”, n. 8).
 Inoltre la fede “si trova ad essere sottoposta più che nel passato a una serie di interrogativi che provengono da una mutata mentalità che, particolarmente oggi, riduce l’ambito delle certezze razionali a quello delle conquiste scientifiche e tecnologiche. La Chiesa tuttavia non ha mai avuto timore di mostrare come tra fede e autentica scienza non vi possa essere alcun conflitto perché ambedue, anche se per vie diverse, tendono alla verità” (Benedetto XVI, Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Porta Fidei, n. 12).


 Con la Lettera apostolica Porta Fidei dell’11 ottobre 2011, nel cinquantesimo.          
 anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto l’ Anno della fede. Esso terminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. Che cosa significa fede?  La fede è la capacità di credere e di fidarsi, posseduta in maggiore o minore misura da tutti gli uomini. La fede deriva dalla fiducia nella persona in cui si confida; e questo dipende dalla conoscenza che si ha di questa persona stessa. In questo senso la fede può essere grande o piccola, debole o forte. La fede spirituale è una fiducia assoluta, incondizionata in Dio, un Dio che ama, che ha dimostrato il suo amore col dono di ciò che aveva di più prezioso: suo Figlio, Gesù Cristo. La fede si basa sulla conoscenza di Dio e della Sua volontà, ed è ottenuta per mezzo della rivelazione e dall’esperienza personale con il Signore. La nostra fede, in questo senso, dipende interamente dalla nostra conoscenza di Dio, nutrendosi della Parola di Dio, e dalla nostra comunione con Lui. Dio, donandoci Gesù Cristo, ha voluto rivelare il suo volto e si è fatto conoscere a noi uomini (cfr. 1cor 2,7-12).  Ed è lo Spirito Santo che rivela agli uomini chi è Gesù. L’uomo è creato per vivere in comunione con Dio, nel quale trova la propria felicità e quindi “E’ possibile oltrepassare la “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma”. Quella porta è sempre aperta per noi e ci immette in un cammino che dura tutta la vita, dal battesimo alla vita eterna. Questo cammino porta inevitabilmente a professare la fede nella Trinità, nel Padre, cioè credere in un solo Dio che è Amore, nel Figlio Gesù Cristo, che nel mistero della sua morte e risurrezione ha redento il mondo; nello Spirito Santo, che conduce la Chiesa attraverso i secoli nell’attesa del ritorno del Signore. Benedetto XVI, ci dice che la fede cristiana in sostanza è davvero molto semplice si può condensare tutta in una piccola frase: io credo in Dio.
La preghiera del “Credo” esprime tutta la fede con poche parole e con molta semplicità, costituisce il fondamento dell’essere cristiani. I credenti, attesta sant’Agostino, “si fortificano credendo”. Solo credendo, quindi, la fede cresce e si rafforza. Si crede in Dio e ci fidiamo di lui solo perche si ama sopra ogni cosa. “Ogni esercizio di perfetta virtù cristiana non può scaturire se non dall’amore, come nell’amore d’altronde ha il suo ultimo fine (CCC 25) ”.  L’Anno della fede ci invita a un’autentica e rinnovata conversione al Signore, ci offre la possibilità di rinnovarsi nella fede.
Per convertirci, rinnovarci e poter testimoniare, dobbiamo rispondere ad una semplice domanda che ci ha rivolto lo stesso Gesù:
Ma voi, chi credete che io sia?”.  Noi siamo in grado di rispondere in modo chiaro e deciso come Pietro: ”Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”?


Per rispondere dobbiamo fare un serio esame di coscienza, per capire se nella nostra vita siamo veramente testimoni di Cristo, se le cose che facciamo nelle nostre comunità, nella nostra vita, siano fatte veramente con la forza della fede. Il rinnovamento della Chiesa passa anche attraverso la testimonianza offerta dalla vita di noi credenti, infatti, chiamati a testimoniare la Parola che Gesù ci ha lasciato. “Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune”. Dobbiamo dedicare ogni nostro sforzo a rinvigorire la nostra fede per trasmettere alle generazioni future la fede. Per Chiara Amirante, ci si allontana dalla fede a causa della difficoltà nella testimonianza fatta proprio da noi Cristiani; mentre anche per chi ha la fede assopita, i valori del Vangelo sono ancora vivi. La fede è necessaria oppure viviamo bene anche senza fede? Il Papa risponde se l’uomo dimentica Dio: Perde sempre di più la vita” perché “l’uomo è stato creato per la relazione con Dio e ha bisogno di Lui”. Nella società, oggi si assiste a una profonda crisi della fede. A questo proposito il Santo Padre ha indetto nel mese di Ottobre 2012 il Sinodo dei Vescovi per la nuova evangelizzazione. In una recente intervista ad Avvenire il nostro Vescovo Giuseppe Betori ha detto che: “Il Sinodo ha mostrato il volto di una Chiesa viva, …..Una Chiesa che ha manifestato il coraggio di testimoniare la fede anche nelle situazioni e nei contesti più difficili”…”Il Sinodo – prosegue Betori – ha affermato la convinzione di fede che è fondamentale per approcciare qualsiasi problema”.  Nella stessa intervista spiega le facce dellevangelizzazione: “La prima è quella verso coloro che non conoscono Cristo, poi viene la cura pastorale di coloro che hanno già aderito al Vangelo e quindi c’è la nuova evangelizzazione per chi ha ricevuto il primo annuncio e lo ha assopito nella propria vita”. Quindi spiega che la evangelizzazione deve passare obbligatoriamente attraverso due soggetti principali la prima è una realtà oggi in crisi, la famiglia, soggetto fondamentale per l’educazione alla fede. La seconda realtà è la parrocchia, che à legata al territorio e sta con la vita ordinaria delle persone. La parrocchia a sua volta deve essere capace di articolarsi in piccole comunità ed integrarsi con altre esperienze pastorali come quelle dei movimenti ecclesiali. Senza contare che le parrocchie, quando necessario, possono collegarsi tra loro senza perdere la propria identità. (f. Avvenire).  Aggiunge il Santo Padre: “La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza”. Quest’anno sarà per noi un’occasione importante per comprendere che la fede cristiana è «l’incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva». Incontrando Gesù potremo riscoprire la fede nella sua bellezza “Anche ai nostri giorni la fede è un dono da riscoprire, da coltivare e da testimoniare”, perché il Signore “conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia dell’essere cristiani”.(continua)
Walter Baquè


Azione Cattolica informa...

Quest'anno l'Azione Cattolica ha deciso di spostare l'annuale Festa dell'Adesione al giorno 9 dicembre per favorire la partecipazione dei soci.
Tutti gli iscritti all'Azione Cattolica sono chiamati alla Santa Messa delle ore 10.00 al termine della quale verrà rinnovata l'adesione e consegnate le tessere.
La giornata continua in festa e cordialità con il consueto pranzo che organizziamo per famiglie, grandi e piccini. Sono occasioni per vivere più intensamente questa nostra parrocchia; è incontrandoci fra di noi che conosciamo sempre di più Gesù e scopriamo di far parte di una comunità che vive ed è viva, e tutto questo deve andare oltre la liturgia, proprio per andare verso i fratelli come Gesù ci insegna e vuole da noi.
Per questo il pranzo è aperto a tutti quelli che vogliono partecipare, i prezzi sono 10,00 per gli adulti e 7,50 per i bambini. Seguirà un pomeriggio di giochi e intrattenimento per tutti.
Per informazioni ed iscrizioni entro mercoledì 5 a Elisabetta 0558328750 e Roberta 0558309457 oppure presso il Circolo MCL 0558328347 (dopo le 21.00).
Partecipate numerosi!!!!
Elisabetta Guerri


L’esperienza con i “novelli cresimati”...

Sono tanti anni che dono un po’ del mio tempo al servizio dei ragazzi. Non sono catechista perché non so come passare il tempo, no!….., sono una persona che, come altre,  ha deciso,  con umiltà, di rinunciare ad alcune cose della sua vita per fare spazio ad altro: aiutare con entusiasmo i piccoli ed i giovani  a conoscere e ad andare incontro a Gesù. Sono felice quando vedo che i ragazzi sono interessati a scoprire questo grande AMICO, e lo sono ancora di più quando cominciano ad amarlo.
In questi anni ho cercato di trasmettere loro quanto è grande l’amore di Dio per ciascuno di noi, che a Dio sta a cuore la nostra vita ed anche nei momenti bui è sempre li accanto a darci una mano, perché, noi tutti, per Lui, siamo importanti e preziosi.
Fra i vari gruppi che ho seguito, l’ultimo è stato quello della Santa Cresima di quest’anno. Ho conosciuto questi ragazzi quando facevano la terza elementare e li ho lasciati in prima superiore. Siamo cresciuti insieme nel Signore, abbiamo fatto belle esperienze, sono stata contestata, ma anche apprezzata. Quel che è certo è che voglio loro tanto bene. Ciascuno di essi, nelle loro diversità occupa un pezzettino di spazio nel mio cuore.
Il giorno della Santa Cresima,un giorno speciale, un giorno di festa,una festa con il Signore, per l’occasione maschi e femmine erano davvero belli. Quando il Vescovo Maniago li ha chiamati all’altare, ho visto concludersi il percorso di bambini ed ho visto ragazzi che da quel momento potranno fare cose grandi. Sono sincera, non nego la mia emozione,  mi sono sentita un nodo in gola e mentre il Vescovo continuava con il Rito, ho affidato ciascuno di loro al Signore, Gli ho chiesto di proteggerli e di accompagnarli per tutta la vita.

Loredana Affortunati


Angolo della Caritas...

Torna come ogni anno, il      MERCATINO DELLA CARITAS.
Qui di seguito, gli orari:

Da sabato 24 Novembre a domenica 16 Dicembre:
· Sabato: 15:30 - 19:00
· Domenica: 09:00 - 13:00 
                    15:30 - 18:00

Inoltre...
· SABATO 8 DICEMBRE: 9:00 - 13:00 e 15:30 - 19:00

GRAZIE a tutti quelli che interverranno!!!

Esercizi Spirituali nel quotidiano







ESERCIZI SPIRITUALI NEL QUOTIDIANO

Per prepararsi durante l’Avvento al Natale,
 come tutti gli anni vengono organizzati 
a livello vicariale gli esercizi spirituali nel quotidiano.




Giovedì 29 Novembre
alle ore 21
gli esercizi spirituali saranno
nella nostra parrocchia
di
S. Giovanni Battista a Remole

 Partecipiamo numerosi!!!!


IL CALENDARIO DELL’AVVENTO!!!!

Cari bambini e bambine,
ogni giorno dell’Avvento, colorate una stella, anche di un colore sempre diverso, e dopo averlo fatto, potete dire una preghierina per Gesù che sta per arrivare…

E’modo semplice e divertente per contare i giorni che ci dividono da Natale!!!!


domenica 29 gennaio 2012

“Don Peppe, un Cardinale Angelo del fango”







Per le molte persone che a Foligno l’hanno conosciuto come sacerdote rimarrà sempre “don Peppe” o “Peppino”, così lo chiama affettuosamente il popolo di facebook sulle diverse pagine a lui dedicate. Per noi fiorentini è il Vescovo e adesso neo Cardinale Monsignor Giuseppe Betori, ma a Firenze, come lui stesso raccontò nella lettera di saluto ai preti fiorentini, era venuto la prima volta a diciannove anni, nel 1966, come angelo del fango insieme a tanti altri giovani arrivati da tutto il mondo per salvare il patrimonio storico artistico dopo l'alluvione. A Firenze si è reso servitore e difensore della città, ha dovuto affrontare, e l’ha fatto con estrema decisione, molti casi spinosi presenti in diocesi al suo arrivo. Ha poi rivolto un’attenzione particolare alle persone messe in difficoltà dalla “crisi che è prima di tutto etica” creando un fondo per il microcredito, ha fatto accogliere dalla Caritas i “nuovi poveri”. Sempre pronto a condannare con forza l'autodeterminazione nell'interrompere anticipatamente la vita, e a difendere la vita umana in quanto tale. Prende posizione decisa anche nella politica cittadina, significativo è il caso sulla cittadinanza onoraria a Beppino Englaro. Il 4 novembre scorso, un uomo entrato nell'androne della curia ha sparato ferendo all’addome il suo segretario, don Paolo Brogi, e poi minacciò lo stesso Betori,senza ferirlo, prima di fuggire. Nonostante questo gravissimo atto, il giorno dopo con grande coraggio, amministrò le cresime nella nostra parrocchia, Nato a Foligno nel 1947, sacerdote dal 1970, dottore in Sacra Scrittura, autore di numerosi saggi, è stato docente d’introduzione alla Sacra Scrittura e di esegesi del Nuovo Testamento. Direttore dell’Ufficio catechistico nazionale e poi sottosegretario della Conferenza episcopale italiana, tra le altre cose ha curato la pubblicazione di vari volumi del catechismo della C.E.I., la preparazione della XV Giornata mondiale della gioventù, il 5 aprile 2001 è stato nominato segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ha ricevuto l’ordinazione episcopale, il 6 maggio 2001. Nominato arcivescovo di Firenze l’8 settembre 2008, ha fatto il suo ingresso nell’arcidiocesi fiorentina il 26 ottobre 2008, scegliendo come prima tappa una visita all'ospedale pediatrico Meyer. Il 10 febbraio 2009 è stato eletto dai vescovi toscani presidente della Conferenza Episcopale Toscana.

"Questo gesto di benevolenza è rivolto non solo alla mia persona ma anzitutto alla Chiesa fiorentina e alla città di Firenze, come riconoscimento della loro gloriosa tradizione di fede e di cultura”, questo può “apparire come un onore” ma in realtà è "un legame ancora più stretto di comunione nella fede e nella carità con la sede di Roma e un ulteriore rafforzamento dell'impegno alla fedeltà e alla collaborazione" con il Papa. Mons. Betori ha voluto ricordare anche, il cardinale Elia Dalla Costa, la Porpora "mi ripeterà perennemente, con insistente voce, ama il tuo prossimo e soprattutto ama il popolo fiorentino che è il popolo tuo". Con queste parole Mons. Betori ha commentato la notizia della sua nomina a Cardinale nel concistoro del 18 Febbraio prossimo. Dopo aver ascoltato l’annuncio dalla voce del Papa poco dopo aver terminato di celebrare la Messa dell’Epifania nella Basilica di San Lorenzo. Il Vescovo ausiliario, Mons. Claudio Maniago ha così commentato la nomina: “Accogliamo con gratitudine questa significativa designazione che lega ancor di più il nostro arcivescovo, e con lui tutta la Diocesi fiorentina, al Santo Padre e al suo ministero universale”. 


La nostra parrocchia accoglie con gioia questa notizia e incita il suo Vescovo a proseguire nella sua opera pastorale con forza coraggio e determinazione per "una fede capace di fare cultura” perché "Nulla di ciò che è umano è alieno alla Chiesa e quindi ci sarà una parola della Chiesa su tutta la realtà cittadina". "L'umano può e deve essere illuminato dal Vangelo". 

Walter Baquè

PREGHIERA A GESÙ BUON PASTORE E ALLA VERGINE MARIA PORTA DEL CIELO

PREGHIERA A GESÙ BUON PASTORE
E ALLA VERGINE MARIA PORTA DEL CIELO


Signore Gesù, tu sei il'nostro unico e vero Pastore,

disceso dal cielo per venire a riprenderci,

dopo che con il peccato

ci eravamo allontanati per sempre da te,

fonte di ogni bontà.

tu hai detto; "Sto alla porta e Busso.

Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta,

io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me ".

Rimani, Signore, per sempre, alla porta del nostro cuore;

Bussa più di una volta, non te ne andare,

anche quando noi, distratti o chiusi nei nostri peccati,

non vogliamo aprirti.

Dacci il tempo dì riconoscere la tua voce,

e quando, con il nostro SI, ti spalancheremo le porte

della nostra vita,

capiremo finalmente che tu vuoi portarci in Braccio

per farci sentire i Battiti del cuore del Padre

che ci ama dal!'eternità di un Amore speciale.

Solo allora saremo tranquilli e al sicuro,

lieti di tornare con te ai pascoli della vita vera.

E tu, o Vergine Maria,

Madre di Gesù e nostra Madre,

che prima di noi e per noi

hai fatto posto a Dio nella tua vita,

non toglierci mai di dosso i tuoi occhi materni

durante il cammino della nostra vita,

affinché un giorno, stanchi ma sazi di giorni,

possiamo entrare con l'abito della festa nella Casa del Padre e

 trovarti ad attenderci

sulla soglia della porta del Cielo. Amen.

Don Leonardo Guerri

Parrocchia S. Jacopo a Cavallina 7 Gennaio 2012

BENEDETTO XVI Luce del mondo II Papa, la Chiesa e i segni dei tempi


Da questo numero inizia una nuova rubrica, una sorta di colloquio con il Papa. Il Papa stesso risponde alle innumerevoli domande poste dal giornalista Peter Seewald. Esse sono state pubblicate sul libro “Luce del Mondo”, edizioni Libreria Editrice Vaticana, dalla quale abbiamo tratto alcune brani scelti perché possano dare risposte ai nostri interrogativi di tutti i giorni. Buona lettura! (La redazione)

Per la Chiesa Cattolica il Papa è il Vicarius Christi, il rappresentante dì Cristo in terra.
Ma Lei veramente può parlare a nome di Gesù?

Nell'annuncio della fede e nell'amministrazione dei
sacramenti, ogni sacerdote parla su mandato dì Gesù Cristo, per Gesù Cristo. Cristo ha affidato la sua Parola alla Chiesa. Questa Parola vive nella Chiesa. E se nel mio intimo accolgo e vivo la fede di questa Chiesa, se parlo e penso a partire da questa fede, allora quando annuncio Lui parlo per Lui, anche se è chiaro che nel dettaglio possono sempre esserci delle insufficienze, delle debolezze. Quel che conta è che io non esponga le mie idee, ma cerchi di pensare e di vivere la fede delia Chiesa, di agire su Suo mandato in modo obbediente


   Il Papa è veramente "infallibile", nel senso in cui a volte lo presentano i mass media? È cioè un sovrano assoluto il cui pensiero e la cui volontà sono legge? 



    Questo è sbagliato. Il concetto dell'infallibilità è andato sviluppandosi nel corso dei secoli. Esso è nato di fronte alla questione se esistesse da qualche parte un ultimo organo, un ultimo grado che potesse decidere. Il Concilio Vaticano I - rifacendosi ad una lunga tradizione che risaliva alla cristianità primi­tiva - alla fine ha stabilito che una decisione ultima esiste. Non rimane tutto sospeso!  In determinate  
cir­costanze e a determinate condizioni, il Papa può prendere decisioni in ultimo vincolanti, grazie alle quali diviene chiaro cosa è la fede della Chiesa, e cosa non è. 

     Il che non significa che il Papa possa di continuo produrre "infallibilità''. Normalmente, il Vescovo di Roma agisce come qualsiasi altro vescovo che pro­fessa la propria fede, la annuncia ed è fedele alla Chiesa. Solo in determinate condizioni, quando la tradizione è chiara ed egli sa che in quel momento non agisce arbitrariamente, allora il Papa può dire: "Questa determinata cosa è fede della Chiesa e la negazione di essa non è fede della Chiesa". In questo senso il Concilio Vaticano I ha definito la facoltà della decisione ultima: affinché la fede potesse conservare il suo carattere vincolante.

Le Sante Quarantore



Le Quarantore sono un tempo di grazia che ci offre l'opportunità di raccoglierci davanti al Signore Gesù per essere più consapevolmente partecipi del mistero di Salvezza che Egli ha affi­dato alla Chiesa tutta. 

Ringraziamo pertanto il Signore per il dono che riversa in boi con la Sua Presenza Eucaristi­ca e ringraziamo anche per la speciale Comunione che possiamo vivere attraverso questo mo­mento di Adorazione e di Contemplazione del Mistero d'Amore racchiuso nel Santissimo Sacra­mento dell'Eucaristia. 

In questo momento di maggior presa di coscienza del nostro compito di credenti, vogliamo guardare alla missione cui ci chiama il Signore, facendo memoria di quelle straordinarie indica­zioni che lo Spirito Santo ha dato alla Chiesa. 

Anche la nostra Parrocchia ha organizzato per i giorni 2,3 e 4 febbraio, dalle ore 9 alle ore 22, Quaranta Ore di Adorazione Eucaristica. La preghiera è uno strumento più potente per soste­nerci nelle varie preoccupazioni e difficoltà che la vita ci riserva. Ognuno di nói si senta invitato a trascorrere un po' del suo tempo in compagnia del Signore vivo nel Sacramento dell'Eucaristia.




Venerdi 3 Febbraio l'adorazione eucaristica alle ore 21.00, come ogni primo Venerdì del mese, sarà animata 
dai giovani della parrocchia
con il tema :

"Gettate le reti dalla parte destra della barca e troverete"

LA PAURA DI FIDARSI

Meditazione di un seminarista del Seminario maggiore di firenze 

CENTRO ESTIVO ALLA SCUOLA MATERNA PARROCHIALE


La nostra Scuola materna Parrocchiale è nata nel 1941 per dare un sostegno concreto ed efficace alle mamme del paese, che, in numero sempre maggiore, in quegli anni trovavano lavoro nella nostra grande fabbrica di Sieci.


Sono passati settanta anni dalla sua fondazione, la fabbrica purtroppo ha chiuso i cancelli definitivamente ma le necessità delle famiglie della nostra comunità (come quelle di ogni famiglia italiana, impegnata a destreggiarsi nella crisi) sono aumentate. Lavori precari e a tempo, giorni che si allungano e si accorciano come un elastico, necessità di avere una risposta alle proprie, flessibili, esigenze per molti mesi all’anno.


Per venire incontro a questi nuovi bisogni la Parrocchia, con lo stesso spirito del 1941, vuole proporre una nuova offerta formativa e di supporto alle famiglie per l’intero mese di luglio, a partire da questo 2012.



Nasce infatti il Campo Estivo Parrocchiale: una proposta riservata ai bimbi di età compresa indicativamente tra i 3 e i 5 anni, che, nel solco della tradizione formativa della nostra Scuola (magistralmente gestita da sempre dalle nostre Suore e accresciuta recentemente dal lavoro delle nostre preziose insegnanti), sarà caratterizzata da divertenti momenti di gioco e di riposo, escursioni e …. molto altro ancora!

  
Stiamo ancora elaborando e mettendo a punto il programma definitivo del Campo e saremo in grado di proporlo alla Comunità, insieme a tutte le informazioni necessarie all’iscrizione (età, modalità, costo settimanale, servizio mensa e costo, ecc), entro il mese di aprile.
Fin da adesso chiediamo però a tutti, interessati direttamente o meno, di diffondere la notizia e di essere i nostri primi fans e sostenitori.
Chi vuole avanzare proposte, idee, consigli e suggerimenti può farlo utilizzando l’indirizzo mail della parrocchia (sieci@parrocchie.diocesifirenze.it) oppure la pagina facebook della Comunità della Parrocchia di S. Giovanni Battista a Remole all’indirizzo: https://www.facebook.com/groups/pievesieci/  oppure sul sito web:della parrocchia



 A presto!!!!

LA FESTA DEL PERDONO





Sabato 3 dicembre i bambini del catechismo che si preparano a ricevere il sacramento dell’Eucarestia, hanno ricevuto, per la prima volta, il sacramento della Riconciliazione. 

Inutile dire quanto fossero eccitati ed emozionati per questo evento così importante, che avevamo preparato insieme in questi primi mesi del catechismo. 

La confessione è un sacramento che rischia di essere poco considerato nella sua importanza e talvolta passa in second’ordine nei confronti di altri sacramenti, ma noi sappiamo che non è così. Riconciliarsi con il Padre e ricevere il Suo perdono è fondamentale nella nostra vita di cristiani ed abbiamo voluto sottolinearlo inserendo la prima confessione di questi bambini, nel contesto di una celebrazione alla quale hanno partecipato anche i genitori. 

La celebrazione è iniziata con la preghiera dei genitori che, ricordando l’impegno preso nel giorno del battesimo dei figli, di farli crescere nella fede, hanno chiesto aiuto al Signore nella guida del loro cammino, a questo ha fatto seguito la lettura di un brano dal Vangelo di Luca e successivamente abbiamo letto tutti insieme l’esame di coscienza, quindi i bambini si sono confessati. 

Su un grande albero dipinto a tempera avevamo attaccato tante foglie ciascuna con il nome di un bambino, ai piedi dell’albero era stato posto un cestino con tante altre foglie. Dopo la confessione ogni bambino ha preso una foglia dal cestino vi ha scritto sopra l’impegno che intendeva assumersi e attaccava questa foglia sull’albero al posto di quella che conteneva il suo nome, mentre questa la poneva in un altro cestino di fronte al tabernacolo di Gesù, poi andava a dare un abbraccio ai genitori, segno tangibile di riconciliazione, dopo il perdono del Padre Celeste. 

Finite le confessioni individuali la celebrazione si è conclusa con la preghiera di ringraziamento e la benedizione finale. 

Ma non finisce qui, poiché “tutti i salmi finiscono in gloria” e ogni festa si conclude con un bel rinfresco, anche noi abbiamo rispettato questa regola con tante buone cose preparate dai genitori. 

Ma adesso lasciamo la parola ai bambini
 con le loro impressioni: