consiglio

Leggere il compendio del catechismo giorno per giorno e meditarlo in quest'anno della fede
è un opportunità per conoscere meglio il significato della nostra fede.

domenica 29 gennaio 2012

BENEDETTO XVI Luce del mondo II Papa, la Chiesa e i segni dei tempi


Da questo numero inizia una nuova rubrica, una sorta di colloquio con il Papa. Il Papa stesso risponde alle innumerevoli domande poste dal giornalista Peter Seewald. Esse sono state pubblicate sul libro “Luce del Mondo”, edizioni Libreria Editrice Vaticana, dalla quale abbiamo tratto alcune brani scelti perché possano dare risposte ai nostri interrogativi di tutti i giorni. Buona lettura! (La redazione)

Per la Chiesa Cattolica il Papa è il Vicarius Christi, il rappresentante dì Cristo in terra.
Ma Lei veramente può parlare a nome di Gesù?

Nell'annuncio della fede e nell'amministrazione dei
sacramenti, ogni sacerdote parla su mandato dì Gesù Cristo, per Gesù Cristo. Cristo ha affidato la sua Parola alla Chiesa. Questa Parola vive nella Chiesa. E se nel mio intimo accolgo e vivo la fede di questa Chiesa, se parlo e penso a partire da questa fede, allora quando annuncio Lui parlo per Lui, anche se è chiaro che nel dettaglio possono sempre esserci delle insufficienze, delle debolezze. Quel che conta è che io non esponga le mie idee, ma cerchi di pensare e di vivere la fede delia Chiesa, di agire su Suo mandato in modo obbediente


   Il Papa è veramente "infallibile", nel senso in cui a volte lo presentano i mass media? È cioè un sovrano assoluto il cui pensiero e la cui volontà sono legge? 



    Questo è sbagliato. Il concetto dell'infallibilità è andato sviluppandosi nel corso dei secoli. Esso è nato di fronte alla questione se esistesse da qualche parte un ultimo organo, un ultimo grado che potesse decidere. Il Concilio Vaticano I - rifacendosi ad una lunga tradizione che risaliva alla cristianità primi­tiva - alla fine ha stabilito che una decisione ultima esiste. Non rimane tutto sospeso!  In determinate  
cir­costanze e a determinate condizioni, il Papa può prendere decisioni in ultimo vincolanti, grazie alle quali diviene chiaro cosa è la fede della Chiesa, e cosa non è. 

     Il che non significa che il Papa possa di continuo produrre "infallibilità''. Normalmente, il Vescovo di Roma agisce come qualsiasi altro vescovo che pro­fessa la propria fede, la annuncia ed è fedele alla Chiesa. Solo in determinate condizioni, quando la tradizione è chiara ed egli sa che in quel momento non agisce arbitrariamente, allora il Papa può dire: "Questa determinata cosa è fede della Chiesa e la negazione di essa non è fede della Chiesa". In questo senso il Concilio Vaticano I ha definito la facoltà della decisione ultima: affinché la fede potesse conservare il suo carattere vincolante.

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