consiglio

Leggere il compendio del catechismo giorno per giorno e meditarlo in quest'anno della fede
è un opportunità per conoscere meglio il significato della nostra fede.

lunedì 26 novembre 2012





ANNO DELLA FEDE 2012

 ” Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”


 “ Dovrà intensificarsi la riflessione sulla fede aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo [ ...] perché ognuno senta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere alle generazioni future la fede di sempre” (Benedetto XVI, Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Porta Fidei”, n. 8).
 Inoltre la fede “si trova ad essere sottoposta più che nel passato a una serie di interrogativi che provengono da una mutata mentalità che, particolarmente oggi, riduce l’ambito delle certezze razionali a quello delle conquiste scientifiche e tecnologiche. La Chiesa tuttavia non ha mai avuto timore di mostrare come tra fede e autentica scienza non vi possa essere alcun conflitto perché ambedue, anche se per vie diverse, tendono alla verità” (Benedetto XVI, Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Porta Fidei, n. 12).


 Con la Lettera apostolica Porta Fidei dell’11 ottobre 2011, nel cinquantesimo.          
 anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, il Santo Padre Benedetto XVI ha indetto l’ Anno della fede. Esso terminerà il 24 novembre 2013, Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. Che cosa significa fede?  La fede è la capacità di credere e di fidarsi, posseduta in maggiore o minore misura da tutti gli uomini. La fede deriva dalla fiducia nella persona in cui si confida; e questo dipende dalla conoscenza che si ha di questa persona stessa. In questo senso la fede può essere grande o piccola, debole o forte. La fede spirituale è una fiducia assoluta, incondizionata in Dio, un Dio che ama, che ha dimostrato il suo amore col dono di ciò che aveva di più prezioso: suo Figlio, Gesù Cristo. La fede si basa sulla conoscenza di Dio e della Sua volontà, ed è ottenuta per mezzo della rivelazione e dall’esperienza personale con il Signore. La nostra fede, in questo senso, dipende interamente dalla nostra conoscenza di Dio, nutrendosi della Parola di Dio, e dalla nostra comunione con Lui. Dio, donandoci Gesù Cristo, ha voluto rivelare il suo volto e si è fatto conoscere a noi uomini (cfr. 1cor 2,7-12).  Ed è lo Spirito Santo che rivela agli uomini chi è Gesù. L’uomo è creato per vivere in comunione con Dio, nel quale trova la propria felicità e quindi “E’ possibile oltrepassare la “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma”. Quella porta è sempre aperta per noi e ci immette in un cammino che dura tutta la vita, dal battesimo alla vita eterna. Questo cammino porta inevitabilmente a professare la fede nella Trinità, nel Padre, cioè credere in un solo Dio che è Amore, nel Figlio Gesù Cristo, che nel mistero della sua morte e risurrezione ha redento il mondo; nello Spirito Santo, che conduce la Chiesa attraverso i secoli nell’attesa del ritorno del Signore. Benedetto XVI, ci dice che la fede cristiana in sostanza è davvero molto semplice si può condensare tutta in una piccola frase: io credo in Dio.
La preghiera del “Credo” esprime tutta la fede con poche parole e con molta semplicità, costituisce il fondamento dell’essere cristiani. I credenti, attesta sant’Agostino, “si fortificano credendo”. Solo credendo, quindi, la fede cresce e si rafforza. Si crede in Dio e ci fidiamo di lui solo perche si ama sopra ogni cosa. “Ogni esercizio di perfetta virtù cristiana non può scaturire se non dall’amore, come nell’amore d’altronde ha il suo ultimo fine (CCC 25) ”.  L’Anno della fede ci invita a un’autentica e rinnovata conversione al Signore, ci offre la possibilità di rinnovarsi nella fede.
Per convertirci, rinnovarci e poter testimoniare, dobbiamo rispondere ad una semplice domanda che ci ha rivolto lo stesso Gesù:
Ma voi, chi credete che io sia?”.  Noi siamo in grado di rispondere in modo chiaro e deciso come Pietro: ”Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”?


Per rispondere dobbiamo fare un serio esame di coscienza, per capire se nella nostra vita siamo veramente testimoni di Cristo, se le cose che facciamo nelle nostre comunità, nella nostra vita, siano fatte veramente con la forza della fede. Il rinnovamento della Chiesa passa anche attraverso la testimonianza offerta dalla vita di noi credenti, infatti, chiamati a testimoniare la Parola che Gesù ci ha lasciato. “Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune”. Dobbiamo dedicare ogni nostro sforzo a rinvigorire la nostra fede per trasmettere alle generazioni future la fede. Per Chiara Amirante, ci si allontana dalla fede a causa della difficoltà nella testimonianza fatta proprio da noi Cristiani; mentre anche per chi ha la fede assopita, i valori del Vangelo sono ancora vivi. La fede è necessaria oppure viviamo bene anche senza fede? Il Papa risponde se l’uomo dimentica Dio: Perde sempre di più la vita” perché “l’uomo è stato creato per la relazione con Dio e ha bisogno di Lui”. Nella società, oggi si assiste a una profonda crisi della fede. A questo proposito il Santo Padre ha indetto nel mese di Ottobre 2012 il Sinodo dei Vescovi per la nuova evangelizzazione. In una recente intervista ad Avvenire il nostro Vescovo Giuseppe Betori ha detto che: “Il Sinodo ha mostrato il volto di una Chiesa viva, …..Una Chiesa che ha manifestato il coraggio di testimoniare la fede anche nelle situazioni e nei contesti più difficili”…”Il Sinodo – prosegue Betori – ha affermato la convinzione di fede che è fondamentale per approcciare qualsiasi problema”.  Nella stessa intervista spiega le facce dellevangelizzazione: “La prima è quella verso coloro che non conoscono Cristo, poi viene la cura pastorale di coloro che hanno già aderito al Vangelo e quindi c’è la nuova evangelizzazione per chi ha ricevuto il primo annuncio e lo ha assopito nella propria vita”. Quindi spiega che la evangelizzazione deve passare obbligatoriamente attraverso due soggetti principali la prima è una realtà oggi in crisi, la famiglia, soggetto fondamentale per l’educazione alla fede. La seconda realtà è la parrocchia, che à legata al territorio e sta con la vita ordinaria delle persone. La parrocchia a sua volta deve essere capace di articolarsi in piccole comunità ed integrarsi con altre esperienze pastorali come quelle dei movimenti ecclesiali. Senza contare che le parrocchie, quando necessario, possono collegarsi tra loro senza perdere la propria identità. (f. Avvenire).  Aggiunge il Santo Padre: “La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza”. Quest’anno sarà per noi un’occasione importante per comprendere che la fede cristiana è «l’incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva». Incontrando Gesù potremo riscoprire la fede nella sua bellezza “Anche ai nostri giorni la fede è un dono da riscoprire, da coltivare e da testimoniare”, perché il Signore “conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia dell’essere cristiani”.(continua)
Walter Baquè

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